GJ SQUARCIA

GJ SQUARCIA 

Giorgio John Squarcia nasce a Rochester nel Minnesota (USA) da genitori italiani. Quando GJ compie tre anni, suo padre ritorna in Italia con la moglie, il figlio, l’abbonamento al National Geographic ed una teoria allora rivoluzionaria: la televisione fa diventare stupidi.

1. Argomenti di conversazione 

Gli effetti della mancanza della tv in casa Squarcia saranno a dir poco devastanti per il povero GJ. Primo fra tutti la totale mancanza di argomenti di conversazione con i suoi coetanei e, peggio ancora, con le sue coetanee. GJ trascorre così l’infanzia e l’adolescenza cercando invano di dare un volto ai personaggi dei cartoni animati di cui sente parlare a scuola. Per dare un senso a tutto ciò anni dopo GJ si iscrive alla Facoltà di Filosofia, cosa che ebbe come unico risultato quello di ridurre ulteriormente, se possibile, gli argomenti di conversazione con i suoi coetanei o, peggio, con le sue coetanee.

2. CBS 

Spinto da un bisogno innato ed inespresso di comunicare GJ decise allora che sarebbe diventato giornalista. Grazie ad un concorso indetto dal Corriere della Sera GJ vinse una stage di tre mesi negli USA proprio presso il National Geographic, rivista sulla quale aveva cominciato a scrivere la sua tesi di laurea. GJ si imbarcò dunque per Washington ignaro del fatto che il fato stava per giocargli uno scherzo beffardo. Una volta atterrato negli Stati Uniti, per un errore burocratico, invece di essere accompagnato con la fanfara al National Geograhic, viene caricato su un bus e scaricato a New York dove finisce a fare fotocopie nella redazione del telegiornale della CBS. 

3. Run GJ Run 

Fu quello il suo primo incontro con lo sfavillante mondo della televisione. Inutile dire che fu amore a prima vista e, dopo tre mesi passati ad evitare taxi sulla 1st avenue mentre portava ettolitri di caffè da Starbucks ai piani alti della Columbia Broadcasting System, viene assunto come “runner” (fattorino) per i newsmagazines “Inside Edition” e “American Journal”. Il fattorino GJ sentiva di aver mosso il primo passo verso il sogno americano. Il problema era che in nessun modo aveva il controllo sul passo successivo.

4. Tappabuchi 

Come un pretino di campagna cui viene affidata ogni mese una parrocchia diversa, così il povero GJ cominciò ad essere usato come tappabuchi nei ruoli più diversi dell’universo catodico. Nell’arco di sei mesi ricoprì con onore i seguenti ruoli: centralinista, risponditore compassionevole alle lettere dei telespettatori e/o futuri ospiti di due programmi di approfondimento e di un talk show, spia della concorrenza, assistente del tizio che alle cinque della mattina faceva la rassegna stampa, teleprompter boy e Location Manager. Questa posizione lo porta ad vivere in tutte le “zone calde” degli Stati Uniti di quegli anni: dalle Olimpiadi di Atlanta al processo a OJ Simpson fino all’attentato al Federal Building di Oklahoma City). Nel frattempo GJ si iscrive al Master in Sceneggiatura e di Regia alla New York University.

5. Press 

Dal giorno in cui arriva negli Stati Uniti collabora come corrispondente dagli Stati Uniti per Panorama, la Repubblica, Il Giornale.

 6. Giornalismo investigativo 

Nel frattempo GJ decise di bussare alla porta del Dipartimento di Giornalismo Investigativo del newsmagazine Inside Edition e offrirsi come “cavia”. Fu come sfondare una porta aperta. Un giovanotto con accento italiano da imbottire di telecamere nascoste e mandare allo sbaraglio era, per gli eredi di Woodward e Bernstein, necessario come il martini a pranzo. Fu la fine del peregrinare da un impiego all’altro. Il GJ giornalista investigativo filma gli abusi e lo spaccio di stupefacenti legati al mondo della moda tra New York, Parigi e Milano. Per mesi segue i Giudici della corte suprema di New York, più impegnati a fare shopping che a fare giustizia. Si finge macellaio per provare la contaminazione di un’icona americana, l’hamburger (questo servizio vince un Emmy nella sezione dedicata al Giornalismo Investigativo), turista per scoprire le truffe dei taxisti, malato per smascherare un finto prete guaritore. In Italia torna per laurearsi con una tesi sul Giornalismo Investigativo Americano e per l’esame per l’Albo dei Giornalisti Professionisti. Il suo ultimo servizio investigativo sul campo fu quello nei casinò illegali di New York gestiti dalla mafia italiana. Come ricompensa per i sei mesi passati in esilio per motivi di sicurezza dopo la messa in onda del servizio, a 27 anni (cioè sull’orlo della pensione per i canoni televisivi americani) fu promosso Direttore del Dipartimento di Ricerca Investigativa. A questo punto, con un futuro assicurato al caldo di un ufficio, con il dollaro in crescita e la lira in calo, decide di tornare in Italia per ricominciare tutto da capo provando inconfutabilmente la teoria di suo padre: la tv fa diventare stupidi.

7. Fade Films 

Per dare un senso a tutto ciò GJ fece quello che avrebbe fatto chiunque: spese fino all’ultimo dollaro che aveva guadagnato e comprò una barca a vela. Non avendo mai navigato in vita sua GJ trasformò la sua barca in una casa di produzione, la Fade Films, e si mise a lavorare su qualcosa che i suoi coetanei e le sue coetanee avrebbero capito.

8. TUTTO IN UN GIORNO 

Nel 2001, infatti, scrive, produce e dirige la serie di film per la tv “Tutto in un Giorno” (in onda su Italia 1). Tutto in un giorno è il diario di un evento socialmente rilevante (il primo episodio è ambientato durante il G8 di Genova) raccontato attraverso le azioni di quattro protagonisti. Quattro personaggi il più possibile diversi tra loro, che recitano se stessi nell'arco della stessa giornata. Fu premiata come Programma dell’Anno dall’Associazione Autori televisivi e teatrali (ANART) e rappresentò l’Italia al Venice International Television Festival e ad altre numerose manifestazioni festivaliere. L’Herald Tribune descrive la serie come “Breaking the rules of tv conformism” 
 La prospettiva Aristotelica del ruolo democratico e unificante del tempo in quattro vite con diverse destinazioni è come un soffio di aria nuova sulle sensazioni che proviamo nei confronti della realtà.
(HERALD TRIBUNE) La serie viene premiata come programma dell’anno con la seguente motivazione: “un lavoro decisamente originale per contenuti e soluzioni stilistiche e di alta qualità nella scrittura televisiva” “Una struttura narrativa che e’ assolutamente stupefacente” (SECOLO XIX) “Un programma con un enorme impatto visivo” (AVVENIRE) “Una richezza visiva straordinaria” (REPUBBLICA)

 9. I GIORNI DELL'ODIO 

Nel 2007 scrive e dirige il controverso film “I giorni dell’Odio”, per la prima serata di Canale 5. Basandosi esclusivamente su documenti originali dell'inchiesta, alcuni del tutto inediti, il film racconta uno dei più atroci crimini della storia italiana. Erba, i giorni dell'odio, rappresenta una novità assoluta nel panorama televisivo italiano e si richiama alla tradizione anglosassone del giornalismo investigativo che ha avuto nel capolavoro di Truman Capote A sangue freddo la sua più alta e rigorosa espressione. Maestro di questo genere è Giorgio John Squarcia e sarà proprio lui a firmare il primo pezzo di docu-fiction su Canale 5. (IL GIORNALE) “La televisione italiana attraversa un’altra soglia, sposta di un passo la frontiera del neorealismo televisivo degli ultimi anni. Una Rivoluzione Estetica” (LA STAMPA)

10. CASH 

Nel 2008 produce, scrive e dirige "Cash, viaggio di una banconota” Cash, viaggio di una banconota, è una serie in otto puntate che racconta il viaggio di due banconote, battezzate Romeo e Giulietta, attraverso l'Italia. Il format del programma è stato acquistato dalla casa di distribuzione canadese Distraction e all'estero è venduto con il titolo di Passing the Buck. Prendi due banconote da 10 euro, tienile d'occhio quando escono da un bancomat, lascia che facciano la loro vita e prova a seguirle, quando passano di mano in mano, di negozio in negozio, di città in città. L'idea è venuta a Giorgio Squarcia, regista di Cash - Viaggio di una banconota, una docufiction in otto episodi che racconta uno spaccato socioeconomico dell'Italia attraverso il percorso di quei due pezzi da dieci. (LA REPUBBLICA)

11. RENT A BRAIN

 Nel 2013 crea il programma RENT A BRAIN, acquistato l’anno successivo dalla Warner Bros. International.

ALTRA FILMOGRAFIA 

  • Tra il 1999 e il 2000 e’ autore del programma Fuego! in onda su Italia 1 e del programma Europa, su Rai 3. 
  • Dal 2002 al 2012 scrive e dirige piu’di 100 scherzi per il programma Scherzi a Parte, Canale 5 
  • Nel 2011 scrive e dirige la serie tv 24/7, su Deejay TV 
  • Nel 2012 scrive e dirige la serie tv Sognando Italia su Rete 4 
  • Nel 2013 scrive e dirige il documentario Il Ballo del Doge per Sky Arte 
  • Nel 2013 e 2014 scrive e dirige la serie tv Le strade di Max, su Deejay TV 
  • Nel 2014 scrive e dirige il documentario "Art Basel Miami” per Sky Arte 
  • Nella stagione televisiva 2013/14 e’ curatore del programma Lucignolo su Italia 1. 
  • Nel 2015 e’ il creatore della rubrica Lost In Translation in onda su Striscia la Notizia, Canale 5 
  • Nel 2017 scrive e dirige scherzi per il programma “Lo Scherzo Perfetto" 
  • Nel 2018 scrive e dirige il documentario "Lo Stato Social" per Sky Atlantic. 
  • Nel 2018 scrive e dirige il videoclip "Nessuno Vuole Essere Robin” di Cesare Cremonini. 
  • Nel 2018 scrive e dirige la Campagna Web di Nescafe’ 
  • Nella stagione televisiva 2017/18 e’ autore degli scherzi del programma Le Iene, Italia 1 

FORMAT ORIGINALI 

  • Tutto in un giorno 

  • Cash 

  • Rent-a-Brain 

  • Worst Case Scenario 

 GIORNALISTA INVESTIGATIVO 

  •  Inside Edition (NBC) 
  • American Journal (ABC)

 CREATORE 

  • For a Day (2001) - ITALIA 1 
  • Passing the Buck (2008) ALL MUSIC 
  • Rent a Brain (2009) Warner Bros Intl. 
  • Worst Case Scenario 
  • The streets of Max, (co-creator) DEE JAY TV 
  • Lo Stato Social, Sky Atlantic 

 SCENEGGIATORE 

  • Fuego (Italia 1) 
  • The Diary (Italy 1) 
  • Europe (RAI 3) 
  • Scherzi a Parte (Channel 5) 
  • Link, Italia 1 
  • Superstar, Italia 1 
  • For a Day (Italy 1) 
  • Matrix (Channel 5) 
  • In Cold Blood (Channel 5) 
  • Passing the Buck (All Music)
  • Jonathan (Iris) 
  • 24/7 (Deejay TV) 
  • Sognando Italia (Rete 4) 
  • Worst Case Scenario 
  • The Streets of Max (Deejay TV) 
  • The Wedding Crashers (Italy 1) 
  • The Night of the Doge (Sky Arte) 
  • Art Basel Miami (Sky Arte) 
  • Mi raccomando, Canale 5 
  • Lost in Translation, Striscia la Notizia (Canale 5)
  • Lucignolo (Italia 1) 
  • Lo Scherzo Perfetto, Italia 1 
  • Lo Stato Social, Sky Atlantic 
  • Le Iene, Italia 1 
  • Una Notte a San Siro, Rai2 

 REGISTA
  • Fuego (Italia 1) 
  • The Diary (Italy 1) 
  • Europe (RAI 3) 
  • Scherzi a Parte (Channel 5) 
  • Link, Italia 1 
  • Superstar, Italia 1 
  • For a Day (Italy 1) 
  • Matrix (Channel 5) 
  • In Cold Blood (Channel 5) 
  • Passing the Buck (All Music)
  • Jonathan (Iris) 
  • 24/7 (Deejay TV) 
  • Sognando Italia (Rete 4) 
  • Worst Case Scenario
  • The Streets of Max (Deejay TV) 
  • The Wedding Crashers (Italy 1) 
  • The Night of the Doge (Sky Arte) 
  • Art Basel Miami (Sky Arte) 
  • Mi raccomando, Canale 5 
  • Lost in Translation, Striscia la Notizia (Canale 5)
  • Lucignolo (Italia 1) 
  • Lo Scherzo Perfetto, Italia 1 
  • Lo Stato Social, Sky Atlantic 
  • Le Iene, Italia 1

PRODUTTORE 

  • For a Day (Italia 1) 
  • Passing the Buck (All Music)
  • Rent a Brain (Warner Bros.)
  • Worst Case Scenario

PUBBLICITA' 

  • Euro Fever 
  • Non Aprite quella bocca. 
  • Nescafe' Web Campaign

VIDEO MUSICALI 

  • Nessuno Vuole essere Robin, Cesare Cremonini 

AWARDS 

  • 2002 - Anart Award (National Association of Authors Radio-Television and Theatrical) for All in a day, awarded best program of the year 
  • 2002 - Venice International Television Festival for "4 a Day" 
  • 2012 - Ideona Award for the show "Le strade di Max"